SALGADO/ L'APPELLO URGENTE PER SALVARE I NATIVI DAL CORONAVIRUS
Lélia e Sebastião Salgado: aiutaci a proteggere gli indigeni dell'Amazzonia da Covid-19.
E' UNA LOTTA CONTRO IL TEMPO QUELLA INTRAPRESA DAI CONIUGI SALGADO PER FAR CESSARE L'AVANZATA DEL CORONAVIRUS TRA I POPOLI DELLA FORESTA. LANCIANDO UN MANIFESTO-PETIZIONE, FIRMATO DA MOLTE PERSONALITA INTERNAZIONALI, E INDIRIZZATO AL PRESIDENTE BOLSONARO, AL CONGRESSO E ALLA CORTE SUPREMA DEL BRASILE. CONTRO I RISCHI DI CONTAGIO, DEL DIFFONDERSI DI UNA MALATTIA CHE I NATIVI DA SOLI NON POSSONO VINCERE E CHE RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN GENOCIDIO ANNUNCIATO.
"Le popolazioni indigene del Brasile affrontano un'estrema minaccia alla loro stessa sopravvivenza a causa della pandemia di coronavirus. Cinque secoli fa, questi gruppi etnici furono decimati da malattie portate dai colonizzatori europei. Da allora, successive crisi epidemiologiche hanno ucciso la maggior parte delle loro popolazioni. Ora, con questo nuovo flagello che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Brasile, i popoli indigeni, come quelli che vivono isolati nel Bacino dell'Amazzonia, potrebbero essere spazzati via del tutto perché non hanno difesa contro Covid-19."
CORONAVIRUS: l'appello di Sebastião Salgado per salvare gli indigeni dell'Amazzonia from contrasto video on Vimeo.
Mentre gli indigeni dell'Amazzonia da lungo tempo combattono contro l'accerchiamento da incendi, l'avvelenamento dei fiumi, gli sconfinamenti illegli per l'accaparramento del territorio da sfruttare per l'agricoltura, i legnami di pregio, i minerali, ecc., col Covid aumentano anche le invasioni illegali e diventa impossibile il controllo dei contatti.
Secondo un recente studio ( Repam - Coica), il Covid ha colpito 526 nativi, facenti parte di 33 diversi gruppi etnici. 113 sono stati i decessi, di cui 70 nell'Amazzonia brasiliana. Numeri che se rapportati alla ridotta quantità dei membri delle singole comunità ( anche meno di 10), può far meglio intenderne l'incidenza reale. Anche in termini discomparsa di quelle radici ancestrali che sono ancora vive tra gli abitanti della terra d'origine dei loro padri. Non si ha rilevazione, invece, di tutti coloro che, espulsi dalla foresta verso i grandi agglomerati urbani, non sono più considerati tra i nativi.
Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado, che ha una conoscenza decennale delle tribù amazzoniche, che ha immortalato in album indimenticabili, e sua moglie Lélia Wanick Salgado, che progetta i suoi libri e le sue mostre, appaiono del tutto consapevoli delle difficoltà di rivolgersi ad un goveno che non dimostra di voler proteggere la vita degli indigeni. Ma vogliono comunque credere nelle possibilità di far pressione da parte dei tanti ai quali, invece, la vita dei popoli dell'Amazzonia sta a cuore e la vogliono proteggere.
PER QUESTO E' IMPORTANTE FIRMARE E CONTINUARE A FAR GIRARE IL LORO APPELLO. PER FAR CRESCERE QUEL MOVIMENTO DI OPINIONE E DI PRESSIONE CHE LO STESSO SALGADO ANCHE RECENTEMENTE, IN COLLEGAMENTO COL MAXXI DI ROMA, AUSPICAVA.
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