I 16 FILM DELLA SEZIONE LOCATION NEGATA/ IFF2020
L'ischia film festival annuncia i sedici film della "Location negata". Sezione dedicata ad un cinema di denuncia che si prefigura come un appassionante viaggio in giro per il mondo. Attraverso "inchieste appassionate e reportage intensi, uniti da un sottile filo rosso: il desiderio di raccontare sul grande schermo vicende in chiaroscuro in larga parte inedite, sfruttando le potenzialità comunicative del cinema". Dal 27 giugno-4 luglio, in versione ibrida: parte in presenza e parte on line.
COMUNICATO STAMPA
Ischia Film Festival, il cinema che denuncia: sguardo sul pianeta nella sezione “Location negata”
Sedici film in gara in una delle sezioni più attese della rassegna (27 giugno-4 luglio): un viaggi che tocca Amazzonia, Siria, Myanmar, Egitto, Sierra Leone e Italia
ISCHIA, 10 GIUGNO 2020
Quando il cinema denuncia ingiustizie sociali e
disastri ambientali, rivelandosi una preziosa “sentinella” su quel che non
funziona nel mondo. Si chiama “Location negata” una delle sezioni più attese
dell’Ischia Film Festival, in programma sull’isola in versione ibrida, in
parte in presenza e in parte online, dal 27 giugno al 4 luglio 2020.
Sedici i film in gara, inchieste appassionate e reportage intensi, uniti da un
sottile filo rosso: il desiderio di raccontare sul grande schermo vicende in
chiaroscuro in larga parte inedite, sfruttando le potenzialità comunicative del
cinema. Sarà, anche in questo caso, uno straordinario giro intorno al mondo, in
grado di toccare un villaggio curdo in ginocchio per le conseguenze di un
terremoto (“The absence”, di Fatemeh Zolfaghari) e di porre l’accento su
uno dei grandi temi dell’attualità, lo sfruttamento delle risorse naturali del
polmone verde della terra, l’Amazzonia, da parte delle multinazionali
petrolifere, che ospita “All eyes on the Amazon”, di Andrea Marinelli. Di
riscaldamento globale e futuro del pianeta, non senza una chiave
irresistibilmente satirica, parla invece “Icemeltland park”, di Liliana
Colombo.
E’ un viaggio nelle tensioni del Libano “Bruxelles-Beyrouth”,
di Thibaut Wohlfahrt e Samir Youssef. “Compagni di viaggio”, di Sara De
Martino, si occupa del tema dell’immigrazione in chiave onirica e poetica.
Costruisce una metafora sull’inasprimento dei rapporti sociali in Egitto “Henet
ward”, di Morad Mostafa. C’è poi la surreale vicenda dei bambini soldato del
Myanmar, addestrati sin dalla più tenera età, raccontata da “In this land
we’re briefly ghosts” di Chen-Wen Lo. E ancora: un drammatico sguardo sulle
condizioni inumane delle carceri in Sierra Leone ispira
“El infierno” di Raúl de la Fuente Calle. Non mancano pellicole in grado
di portare alla luce aspetti inquietanti sul territorio italiano, come “Il
muro bianco” di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi, che indaga sulla presenza
dell’amianto nelle scuole italiane. “The old man and the singer” di Amir
Osnalou apre invece uno squarcio doloroso sulla guerra in Siria. Decisamente
attuale anche “Pizza Boy” di Gianluca Zonta, che – raccontando la vicenda
di Saba, un fattorino delle pizze a Bologna - denuncia la mancanza di diritti e
lo sfruttamento degli immigrati.
Il dramma delle sparatorie nelle scuole americane è al centro di “Safety” di Fabrice Joubert. Ancora immigrazione, in un paese della costa ionica calabrese, nel cortometraggio “Schiavonea” di Natalino Zangaro. E’ una storia di resistenza, in un piccolo villaggio greco, “A simple life”, di Myrto Papadogeorgou e Robert Harding Pittman. Un anziano che vaga nelle strade di Istanbul è invece il protagonista di “Sycamore” di Mehmet Tığlı. E’ dedicato a un padre afgano, costretto a crescere da solo i suoi figli tra miseria e povertà, il documentario “When mom is gone” di Zeynep Gulru Kececiler.
“La sezione ‘Location negata’ - spiega il direttore artistico del festival Michelangelo Messina - è uno dei marchi di fabbrica dell’Ischia Film Festival, una categoria di concorso quasi unica nel suo genere. Nel focalizzare l’attenzione sulle opere che valorizzano i territori in cui sono state girate, il festival non dimentica il rovescio della medaglia: il cinema che solleva dubbi e riflessioni sulle sulle contraddizioni e le violazioni dei diritti umani nella nostra società”.
IN CONCORSO – Location Negata
The
absence (Iran, 2019 - ANTEPRIMA ITALIANA) di Fatemeh Zolfaghari
All eyes on the Amazon (Paesi Bassi, 2019 - ANTEPRIMA EUROPEA) di
Andrea Marinelli
Bruxelles-Beyrouth (Belgio - Francia, 2019 - ANTEPRIMA ITALIANA)
di Thibaut Wohlfahrt e Samir Youssef
Compagni
di viaggio (Italia, 2019) di Sara De Martino
Henet ward (Egitto, 2020 - ANTEPRIMA ITALIANA) di Morad
Mostafa
Icemeltland park (Italia - Regno Unito, 2020 - ANTEPRIMA MONDIALE)
di Liliana Colombo
In this land we’re briefly ghosts (Stati Uniti, 2019 - ANTEPRIMA
ITALIANA) di Chen-Wen Lo
El infierno (Spagna, 2019 - ANTEPRIMA ITALIANA) di Raúl de la
Fuente Calle
Il muro bianco (Italia, 2020 - ANTEPRIMA ITALIANA) di Andrea Brusa
e Marco Scotuzzi
The old man and the singer (Iran, 2019 - ANTEPRIMA ITALIANA) di
Amir Osnalou
Pizza Boy
(Italia, 2019) di Gianluca Zonta
Safety (Stati Uniti, 2019 - ANTEPRIMA ITALIANA) di Fabrice Joubert
Schiavonea (Italia, 2020) di Natalino Zangaro
A simple life (Grecia - Stati Uniti - Germania, 2019) di Myrto
Papadogeorgou e Robert Harding Pittman
Sycamore (Turchia, 2019) di Mehmet Tığlı
When mom is gone (Turchia, 2020 - ANTEPRIMA MONDIALE) di Zeynep
Gulru Kececiler