RAVENNA FESTIVAL 2020 / DAL VIVO E IN STREAMING GRATUITO
Martedì 30 giugno, La fonte musica, Michele Pasotti con "O Oriens", dalla Basilica di San Vitale ( senza pubblico) e Paolo Rumiz / Fabio Mina( flauto), con "Quell'Europa che viene da Oriente", dall'Arena dello Stadio dei Pini, di Cervia-Milano Marittima, ci introducono nella seconda settimana di un festival che ha già dato un chiaro assaggio del suo alto valore culturale. Un Festival in forse per molte settimane, poi copletamente ripensata in una duplice formula che da un lato restringe il numero dei fruitori di musica dal vivo ( causa Covid), ma dall'altro allarga enormemente la platea di pubblico offrendo ( per quasi tutti i concerti), uno streming on line di grande qualità e gratuito. Una visione lungimirante di un festival che vuole mantenere il contatto col proprio pubblico e anche aprirsi alle possibilità del web ( non in alternativa), aggiungendo possibilità di sviluppo culturale, anche sul territorio, avvicinando continenti, nel segno dela musica, della cultura e delle bellezze di un paese che con entusiasmo si sforza per ripartire ( gli spettacoli rimarranno on line per un mese, quindi ampia possibilità di recuperare gli eventi non visti).
COMUNICATO STAMPA
O ORIENS, LE ORIGINI DELLA MUSICA: CONCERTO IN DIRETTA
STREAMING DALLA BASILICA DI S. VITALE
Martedì 30 giugno, alle 21.30 su ravennafestival.live l’ensemble La fonte musica
nel sito Unesco
La Basilica di San Vitale si prepara a ospitare un concerto storico e
di grande potenza spirituale. Storico perché l’ensemble La fonte musica diretto
da Michele Pasotti suoneranno esclusivamente in dialogo con i mosaici della
Basilica, senza pubblico presente; saranno però visibili in diretta gratuita in
tutto il mondo sul sito ravennafestival.live (anche on demand fino al
30 luglio) per l’unico appuntamento solo in streaming di Ravenna Festival 2020.
In programma le musiche medioevali di Matteo da Perugia, che agli inizi del XV
secolo fu il primo magister a cantu del Duomo di Milano, oltre ad
alcuni brani del Codice franco-cipriota, una raccolta musicale utilizzata per le
nozze della figlia del re di Cipro e di Ludovico di Savoia nel 1434. Questa
offerta di rarissimo ascolto e di straordinario interesse storico è una finestra
affacciata sulla civiltà europea di fine Trecento e inizio Quattrocento, quando
il continente si riprese dalla Peste Nera del 1348, ed è anche l'omaggio del
Festival alle basiliche ravennati, fra i luoghi di concerto più amati della
manifestazione ma dove quest’anno non è stato possibile prevedere concerti in
presenza di pubblico.
“O Oriens”, che dà nome all’evento, è il titolo di una delle sette antifone
dell’Avvento, giunte dal Mediterraneo orientale attraverso il Codice
Franco-Cipriota, una collezione di scritti musicali che contiene anche le
musiche per le nozze tra Anna, figlia di Giano II di Lusignano re di Cipro, e il
futuro duca di Savoia, Ludovico, figlio di Amedeo VIII. Gli autori, anonimi,
dimostrano di aver acquisito lo stile di Matteo da Perugia, uno dei compositori
più noti di quell'epoca tragica e splendida, cronologicamente successivo alla
generazione di Petrarca e di Boccaccio e immediatamente precedente al maestro
della polifonia franco-fiamminga Guillaume Dufay. Il nome di Matteo da Perugia
appare per la prima volta nei registri di pagamento del Duomo di Milano nel
1402, data della sua nomina a magister a cantu e cantore della Cappella
metropolitana, che lo rende a tutti gli effetti il primo maestro di musica della
cattedrale milanese. Oltre a questo incarico, Matteo tenne fino al 1418, data
probabile della sua morte, una rinomata scuola di musica.
A eseguire le musiche di Matteo da Perugia e i mottetti del Codice
Franco-Cipriota è La fonte musica, ensemble specializzato in musica
tardomedievale, soprattutto del Trecento italiano, fondato e diretto da Michele
Pasotti. La sua missione specifica è interpretare la musica di passaggio tra
l’età medievale e quella umanistica (1320-1440) su strumenti d’epoca e
attraverso una serrata ricerca filologica. Il centro dell’idea de La fonte
musica è il ritorno alle fonti della polifonia medievale, al senso dei testi
lirici e delle scelte compositive, in una concezione del concerto come
performance globale in cui l’ascolto, la visione, il gesto interagiscano
superando la forma del concerto frontale. Con Michele Pasotti, al liuto e alla
direzione, ci saranno Francesca Cassinari e Alena Dantcheva (soprani), Gianluca
Ferrarini e Massimo Altieri (tenori), Efix Puleo (viella da braccio), Teodoro
Baù (viella da gamba), Nathaniel Wood ed Ermes Giussani (tromboni).
Mercoledì 1 luglio, alle 21.30 il festival continua alla Rocca, con Ivan Fisher e la Budapest Festival Orchestra, il soprano Anna Prohaska; Il 2 luglio, Filippo Gorini al piano per l'omaggio a Beethoven.
Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
COMUNICATO STAMPA
Ravenna Festival a Cervia - Milano Marittima
PER L’ALTO SALE - IL TREBBO IN MUSICA 2.0
CON PAOLO RUMIZ E FABIO MINA SULLE TRACCE DI QUELL’EUROPA CHE VIENE DA
ORIENTE
Martedì 30 giugno alle 21.30 all’Arena dello Stadio dei Pini
Non può fare a meno di guardare a Oriente Ravenna Festival,
espressione di una città che è sempre stata, nel corso della propria storia, una
porta aperta sull’Adriatico e quindi sul Mediterraneo; crocevia di popoli,
culture e influenze che non ha mai perduto quella sua “dolce ansietà d’Oriente”
di cui scriveva Montale. Ed è proprio con un poema, presentato per la prima
volta al pubblico, che Paolo Rumiz traccia un itinerario lungo il non-confine
che unisce Oriente e Occidente: martedì 30 giugno, alle 21.30 nell’Arena dello
Stadio dei Pini, per la rassegna Per l’alto sale - Il Trebbo in musica 2.0
lo scrittore e giornalista triestino svela Quell’Europa che viene da Oriente
– per cogliere le affinità, riscoprire le radici comuni sul filo di un racconto
che si dipana in compagnia di un altro spirito irrequieto, Fabio Mina, tra i
flautisti italiani più affermati e versatili, profondamente affascinato dalle
musiche, e dagli strumenti a fiato, di quel versante del mondo.
“Che cos’è l’Europa? Quali sono i suoi confini? A Oriente nessun limite, il
vecchio continente si confonde con l’Asia, a Occidente invece c’è l’oceano,
oltre il quale per millenni nessuno è potuto andare. È da Oriente che sempre
sono arrivati i popoli che si sono fermati qui e di cui siamo figli noi europei.
Andare verso Oriente è un po’ come tornare alle origini – spiega Paolo
Rumiz – Sono triestino, nella mia città abbiamo avuto mercanti armeni,
greci, libanesi, turchi... da noi chi ha orecchie per intendere e fiuto per
annusare sente il profumo di quelle terre”. Per lui, camminatore e scrittore,
viaggiare in quelle terre significa ritrovare, in un certo senso, anche la
strada di casa, la rotta lungo la quale molto dell’Europa che conosciamo oggi si
è formata, ibridata, arricchita. Così a Cervia, ancora più vicino a quel mare su
cui innumerevoli influenze hanno navigato fino a raggiungere le nostre sponde,
Rumiz invita il pubblico a unirsi al viaggio.
Altra guida d’eccezione della serata è il riminese Fabio Mina. Lo studio del flauto lo accompagna sin da giovanissimo e ancora studente si è dedicato all’improvvisazione jazz e quindi alla ricerca di uno spazio musicale senza confini, approcciando anche aerofoni delle più diverse parti del mondo. Tra le collaborazioni quella stabile con il trombettista Markus Stockhausen, poi con il percussionista Marco Zanotti, nonché con Fabrizio Ottaviucci, Enzo Pietropaoli, Tara Boumann, Luigi Ceccarelli, Cristiano De André e Vinicio Capossela. L’improvvisazione permette a Mina di esprimersi in contatto col momento e di porsi in un ascolto non solo introspettivo, ma anche rivolto al clima e all’atmosfera circostante. Oltre agli strumenti a fiato utilizza l’elettronica, in equilibrio tra fruibilità e sperimentazione.
Giovedì 2 luglio la rassegna continua con l’architetto Stefano Boeri, autore del Bosco Verticale di Milano, per discutere Architettura e Natura; le note sono quelle della tromba di Paolo Fresu e del bandoneon di Daniele Di Bonaventura.
Info: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
COMUNICATO STAMPA
Ravenna Festival c’è, dovunque tu sia: basta una connessione internet per essere alla Rocca Brancaleone, a partire da domenica 21 giugno, alle 21.30, quando il concerto inaugurale con Riccardo Muti, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il soprano Rosa Feola sarà in diretta su ravennafestival.live, in collaborazione con Riccardo Muti Music. L’evento, già sold-out, sarà trasmesso anche da Rai Radio 3, in diretta su Euroradio. Da oggi è possibile registrarsi per accedere allo streaming di domenica, il primo dei tantissimi – quasi quaranta – che costelleranno l’estate del Festival; oltre agli eventi alla Rocca saranno trasmessi online anche gli appuntamenti a Cervia, tutto rigorosamente gratis e senza limiti al numero di utenti. In streaming anche il concerto filmato nella Basilica di San Vitale in assenza di pubblico, mentre Le vie dell’Amicizia sarà in differita su Rai 1. Si realizza così il progetto di platea allargata che da subito il Festival ha voluto mettere in campo in parallelo al ritorno allo spettacolo dal vivo, in considerazione della riduzione dei posti per le note ragioni di distanziamento.
Con il programma di Mozart e Skrjabin diretto da Muti il 21 giugno, il Festival si fa apripista tanto per il ritorno in scena della musica quanto per la trasmissione digitale, che non sarà una tantum ma seguirà fedelmente il calendario della manifestazione (le eccezioni si contano sulle dita di una mano). “Vogliamo dare a Ravenna il posto che merita – afferma il Sovrintendente Antonio De Rosa – un ruolo di avanguardia. Con il supporto della fibra di Lepida e delle competenze di TOP-IX, unite all’esperienza di BH Audio che ci accompagna da molti anni, raggiungiamo tutti, ovunque. Anche gli spettatori del futuro, quelli geograficamente lontani che troveranno ispirazione per tornare a Ravenna”.
Mentre la Rocca rimane il luogo fisico e simbolico della ripartenza, uno spazio virtuale e potenzialmente illimitato si apre sul web. Qualità audio la migliore possibile, i server attivi per l’impresa sono quelli del colosso Amazon e tutti i contenuti in streaming – i concerti e il teatro, la danza e gli incontri – saranno gratuiti.