#VELESUONIAMO. Il mondo del Jazz lancia un video-appello su Change.org
Paolo Fresu, Ada Montellanico e Simone Graziano, sono i primi firmatari di un video-appello del mondo del jazz italiano, che vuole con ciò accendere un faro sulle difficoltà lavorative e organizzative dell'intero settore, in tempi di coronavirus.
Artisti e professionalita' diverse che con il loro prezioso lavoro valorizzano la scena artistica e culturale italiana e oltre, e che oggi, in prevalenza, si trovano senza alcuna protezione economica e previdenziale.
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Se la perdita economica per il mondo dello spettacolo è stata valutata, ad ora,
in circa 8 miliardi di euro parte di questi interessano il nostro mondo che
consta di migliaia di musicisti e di concerti con un indotto di professionalità
“intermittenti” che oggi sono a casa in estrema difficoltà.
Chiediamo dunque al Governo non solo di proteggere la nostra categoria in questo
difficile momento ma, e soprattutto, di ripartire dal vuoto di ora per
ridisegnare i diritti e i doveri di una compagine professionale che opera con
criteri e meccanismi diversi rispetto ad altre realtà del Paese.
Quella che i francesi chiamano degli “intermittenti dello spettacolo” e che
presso i nostri vicini d’Oltralpe gode di attenzione e di protezione da diversi
decenni.
Affinché, risolta la crisi del coronavirus, non rimangano irrisolti i problemi
degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo che, anche in questo momento
d’inattività, si sforzano di offrire bellezza e speranza agli italiani.
Nello specifico chiediamo al Governo l’apertura di un tavolo interministeriale tra MiBACT, Inps e Ministero del Lavoro per la revisione della materia giuslavoristica/previdenziale riferita ai lavoratori appartenenti al settore dello spettacolo.
In particolare:
Riconoscimento della figura di lavoratore con tutela previdenziale al pari dei lavoratori dipendenti o a carattere discontinuo
Indennità forfettaria netta di 500 € mensili per 6 mesi per tutti i lavoratori dello spettacolo che, dal 23 febbraio, non hanno potuto svolgere la propria attività lavorativa
Indennità di malattia da riconoscere sin dal primo giorno e con requisiti ridotti (dopo aver maturato 68 giornate contributive nell’anno precedente)
Accesso agli ammortizzatori sociali garantito anche ai lavoratori autonomi in relazione alle giornate di lavoro svolte durante l’anno precedente
Riduzione delle giornate lavorative ai fini previdenziali da 120 a 60
Previsione della possibilità di cumulo e ricongiunzione attualmente non prevista tra i contributi previdenziali Inps ex Enpals e le altre forme di previdenza (Inps privati e gestione separata) o abolizione della gestione separata per i lavoratori dello spettacolo con versamento solo all’Inps ex Enpals. (...)".
Una petizione molto necessaria, che ha da subito riscosso grande successo e a cui è altrettanto utile continuare a dare forza, votandola e diffondendola.
Link alla Petizione Qui