MAZZINI E LA MUSICA
Chi voglia conoscere e /o approfondire la figura di Giuseppe Mazzini in relazione alla musica, potrà trovare particolarmente preziosa questa mostra che, con sguardo attento, ne saprà restituire un’immagine vitale, appassionata e niente affatto seriosa.
In un suggestivo e inusuale viaggio sulle tracce del progetto mazziniano di una musica sociale e “rivoluzionaria”. Tra vita quotidiana, studi e contatti con l’ambiente artistico-culturale risorgimentale, inclusi i Bonaparte. Scorrendo testimonianze originali, oggetti personali e documenti, provenienti soprattutto dalla Domus Mazziniana di Pisa e dall'Istituto Mazziniano di Genova. La chitarra (prima metà del XIX sec.), appartenuta alla madre, che Mazzini suonava accompagnandosi col canto; il ritratto di Mazzini di Emile Ahurst; La Filosofia della musica, inizialmente pubblicata a puntate su L’italiano, la rivista di Mazzini e altri esuli democratici a Parigi; il Canto delle mandriane bernesi; spartiti della collana patriottica patrocinata da Mazzini, un Inno di Goffredo Mameli, musicato da Giuseppe Verdi, meno diffuso del noto Canto degli Italiani che diventerà l’Inno nazionale; lettere a musicisti, dove capiterà d’imbattersi in pagine anche d’inaspettato humour…
MUSEO NAPOLEONICO di ROMA
"Mostra a cura di Pietro Finelli, Giuseppe Monsagrati, Paolo Peluffo, Raffaella Ponte, Stefano Ragni e Anna Villari. L'esposizione promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione e da Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali, celebra il valore sociale e rivoluzionario della musica in epoca risorgimentale e descrive il rapporto che Giuseppe Mazzini instaurò con la musica stessa, approfondendone i risvolti sia dal punto di vista teorico e filosofico sia da quello più intimo e personale. E’ del resto ben noto come Mazzini sia stato amico di molti artisti, da Mario Candia, la cui casa parigina venne utilizzata come base per incontri e cospirazioni patriottiche, a Giulia Grisi, Antonio Ghislanzoni Agostino Ruffini".