A ISCHIA, SULLE VIE DEL CINEMA, CON LA FUNK OFF BAND.
FESTIVAL PIANO&JAZZ 2009. Lacco Ameno. Ischia
Il contesto nel quale si colloca un’opera d’arte non è neutro. Concorre a creare una particolare emozione. Monna Lisa fuori dai saloni, carichi di storia, del Louvre, appesa alle pareti di un garage o di un fast food, non sarebbe la stessa Monna Lisa. E un concerto ascoltato seduti comodamente in un affollato auditorium, oppure accovacciati su un prato nei dintorni di un rifugio dolomitico, non sarà sicuramente lo stesso. Il jazz ha una lunga tradizione di esecuzioni all’aperto. Nelle strade, nelle piazze. La sua storia inizia con le marching bands dixieland di New Orleans, colonna sonora marciante di feste e funerali. Vitalità e spontaneità, allegria e mestizia. La citta e le sue vie come palcoscenico. A Ischia i luoghi del festival Piano e Jazz sono i nobili palazzi di Lacco Ameno, Villa Arbusto o l’albergo della Regina Isabella, dove ancora è viva la memoria di fasti recenti e già tramontati, quelli dell’Ischia di Rizzoli e Luchino Visconti, del cinema e dei divi in vacanza.
Per quelle strade forse un po’ demodé la vitalità dei Funk Off, fatta di suono e movimento, compare all’improvviso dietro l’angolo di una piazza e produce un effetto straniante. Non più le stars di Hollywood ma 15 musicisti scatenati; ovvero, Dario Cecchini( sax baritono, flauto e direzione musicale), Paolo Bini( tromba e voce), Emiliano Bassi e Luca Poggiali( tromba), Tiziano Panchetti e Sergio Santelli (sax alto), Andrea Pasi e Claudio Giovagnoli (sax tenore), Giacomo Bassi e Nicola Cipriani (sax baritono), Giordano Geroni (sousaphone), Francesco Bassi (rullante e coordinamento sezione ritmica), Alessandro Sugelli (cassa), Luca Bassani (piatti), Daniele Bassi( percussioni leggere). E non è detto che il cambio sia in perdita… La gente segue il gruppo incuriosita e contenta, tra le sonorità di un jazz che si colora di molte anime; ritmi funky (sporchi, sudati, nello slang da cui nasce la definizione) e soul, rock, o hip-hop… Dai brani scritti e arrangiati dall’ eclettico Dario Cecchini ( che si ispira a Maceo Parker, James Brown…), all’improvvisazione di una band affiatata e dialogante. Ottoni e percussioni, in una coreografia grintosa e scanzonata, tra marcia e danza, per un uno spettacolo a tutto campo. Una formazione italiana tra le più quotate del genere, con oltre 500 concerti al loro attivo, band ufficiale in alcune edizioni di Umbria Jazz e Umbria jazz Winter.
Silvana Matozza, Guido Bonacci
altre photo del concerto in: PHOTOGALLERIES /7PHOTOX1 CONCERTO
Le foto nella pagina sono di S. Matozza, G. Bonacci
Photo di Lacco Ameno: QUI