TANGANDO I POETI, VILLA CELIMONTANA JAZZ FESTIVAL
In scena un tavolino basso da bar, una bottiglia di vino, 2 bicchieri, i musicisti vestiti di scuro, una fisarmonica, il cappello di feltro dalle falde flosce calcato sulla testa del cantante: ogni ingrediente fa immaginare che sarà una serata di tango argentino tradizionale.
O magari di quello più moderno e controverso di Astor Piazzolla.
Invece, di scena sono soprattutto i testi dei poeti della canzone d'autore, persino Cecco Angiolieri.
Il gruppo Chantango ha riproposto Tenco, Paoli, Jack Brel, Erbert Pagani, Leo Ferrè, Piero Ciampi, Fred Buscaglione…Da "Guarda che luna", " Angela," "Io e te, Maria"… a brani originali come "L'anima del vino", e "Bramo ma non t'amo" ( scritte da Cavaliere, Vettore e ..Baudelaire). E ancora, "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore"; omaggio particolare a Sergio Endrigo, del quale era prevista anche la presenza e che per motivi di salute, purtroppo, non c'era, mentre la sua targa alla carriera, assegnatagli dal Premio Ciampi, rimaneva sul palco sino a fine concerto.
Molta poesia servita nel clima da fumosa Tangheria. Tutto un po’ bohemien, un bicchiere di buon vino e un sigaro.
Anche parecchio tango. Tanto Piazzolla proposto con i toni disincantati e malinconici e l'ironia leggera della grande canzone francese d'autore.
Ed è alla Francia, del resto, che questo concerto sembra continuamente rimandare. Un crocevia che i diversi percorsi hanno comunque battuto.
Dagli studi di perfezionamento parigini, durante i quali un "eretico" Piazzolla, trovava la fiducia per proseguire la ricerca del proprio "nuovo tango", al suo successivo ritorno a Parigi, quando superato il boicottaggio in patria, che lo etichettava come traditore del vero spirito del tango, vi lavorerà insieme allo scrittore Horacio Ferrer.
Francese era Baudelaire, per il quale il vino aveva un'anima e Leo Ferré il poeta, scrittore, cantante, cantautore, musicista, anarchico, che dalle librerie ha trasportato "Les fleurs du mal" direttamente nella Saint Germain degli anni quaranta; in quei cabaret fumosi in cui si beveva e nasceva la canzone francese. Un mondo al quale, direttamente o indirettamente, è legata una varietà di cantautori: da Piero Ciampi, che da Livorno se ne partiva per quella Parigi in cui la propria poetica trovava apprezzamento, a Erbert Pagani, che viveva tra Parigi e l'Italia, fino alla scuola genovese.
E poi anche Truffaut. Uno sconfinamento nel cinema francese, con la grintosa "Le gambe delle donne"; un'autoironica immedesimazione di Cavaliere con l'eterno indeciso Bertrand, protagonista di tanti film del regista della Nouvelle Vague.
Cecilia Gasdia, nella parte centrale dell'evento, ha dedicato la sua celebre voce di soprano a un tango ispirato e struggente, con interpretazioni di lirica intensità.
E in chiusura, ancora Cavaliere e il suo gruppo, con "Rinascerò", di Piazzolla e Ferrer.
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CHANTANGO E CECILIA GASDIA
Gianluigi Cavaliere - voce e pensiero Ivan Tibolla - pianoforte
Fabio Rossato - accordèon Romeo Pegoraro - contrabbasso
Gabriele Bellu - violino Cecilia Gasdia - voce
sito ufficiale di: Chantango
Silvana Matozza, Guido Bonacci
Articolo pubblicati in Vespertilla. Periodico di cultura e spettacolo – Anno I n°1 Settembre 2004